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Gli Accordi Commerciali dell’Unione Europea

L’Unione Europea  gestisce le relazioni commerciali con i paesi terzi sotto forma di accordi commerciali.

Gli accordi commerciali variano a seconda del loro contenuto:

  • Accordi di partenariato economico (APE) – sostengono lo sviluppo dei partner commerciali dei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico
  • Accordi di libero scambio (ALS) – consentono l’apertura reciproca dei mercati tra i paesi sviluppati e le economie emergenti, mediante la concessione di un accesso preferenziale ai mercati
  • Accordi di associazione (AA) – rafforzano accordi politici più ampi

L’UE conclude anche accordi commerciali non preferenziali, nell’ambito di intese più ampie come gli accordi di partenariato e cooperazione (APC).

I negoziati relativi agli accordi commerciali sono condotti conformemente alle norme di cui all’articolo 218 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.


OVERVIEW OF FTA AND OTHER TRADE NEGOTATIONS

Convenzioni in atto

Albania ( Balcani occidentali ) Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2009
Algeria Accordo di associazione In vigore dal 2005
Andorra Unione doganale In vigore dal 1991
Antigua e Barbuda (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Armenia Accordo di partenariato completo e rafforzato Si applica provvisoriamente da giugno 2018
Azerbaigian Accordo di partenariato e cooperazione In vigore dal 1999, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2017, fermi dal 2019
Bahamas (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Barbados (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Belize (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Bosnia ed Erzegovina ( Balcani occidentali ) Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2015
Botswana (SADC) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2016
Camerun (Africa centrale) Accordo di partenariato economico interinale Applicato in via provvisoria dal 2014
Canada Accordo economico e commerciale globale (CETA) Applicato in via provvisoria dal 2017
Chile Accordo di associazione e protocollo addizionale In vigore dal 2003, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2017, fermi dal 2019
Colombia (con Ecuador e Perù) Accordo commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Comore (ESA) Accordo di partenariato economico interinale Applicato in via provvisoria dal 2019, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2019
Costarica (America Centrale) Accordo di associazione con una forte componente commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Costa d’Avorio (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico trampolino di lancio Applicato in via provvisoria dal 2016
Dominica (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Repubblica Dominicana (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Ecuador (con Colombia e Perù) Accordo commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Egitto Accordo di associazione In vigore dal 2004
El Salvador (America Centrale) Accordo di associazione con una forte componente commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Swaziland (SADC) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2016
Isole Faroe Accordo In vigore dal 1997
Figi (Pacifico) Accordo di partenariato interinale Applicato in via provvisoria dal 2014
Georgia Accordo di associazione In vigore dal 2016
Ghana (Africa occidentale) Applicazione provvisoria dell’accordo di partenariato economico interinale Applicato in via provvisoria dal 2016
Grenada (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Guatemala (America Centrale) Accordo di associazione con una forte componente commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Guyana (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Honduras (America centrale) Accordo di associazione con una forte componente commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Islanda Accordo sullo spazio economico In vigore dal 1994
Israele Accordo di associazione In vigore dal 2000
Iraq Accordo di partenariato e cooperazione Applicato in via provvisoria dal 2012
Giamaica (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Giappone Accordo globale In vigore dal 2019
Giordania Accordo di associazione In vigore dal 2002
Kazakistan Accordo rafforzato di partenariato e cooperazione Applicato in via provvisoria dal 2016
Kossovo * Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2016
Libano Accordo di associazione In vigore dal 2006
Lesoto (SADC) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2016
Liechtenstein Accordo sullo spazio economico In vigore dal 1995
Madagascar (ESA) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2012, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2019
Maurizio (ESA) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2012, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2019
Messico Accordo globale In vigore dal 2000, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2016, ‘Accordo di principio’ sulla parte commerciale raggiunto nel 2018
Moldavia Accordo di associazione In vigore dal 2016
Montenegro ( Balcani occidentali ) Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2010
Marocco Accordo di associazione In vigore dal 2000, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2013, fermi dal 2014
Mozambico (SADC) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2018
Namibia (SADC) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2019
Nicaragua (America Centrale) Accordo di associazione con una forte componente commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Macedonia del Nord ( Balcani occidentali ) Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2004
Norvegia Accordo sullo spazio economico In vigore dal 1994
Autorità Palestinese Accordo di associazione interinale In vigore dal 1997
Papua Nuova Guinea (con Pacifico) Accordo di partenariato interinale Applicato in via provvisoria dal 2013
Madagascar (ESA) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2009
Perù (con Colombia ed Ecuador) Accordo commerciale Applicato in via provvisoria dal 2013
Samoa (Pacifico) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2018
San Marino Unione doganale In vigore dal 1991
Serbia ( Balcani occidentali ) Accordo di stabilizzazione e associazione In vigore dal 2013
Seychelles (ESA) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2012, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2019
Singapore Accordo di libero commercio In vigore dal 2019
Isole Salomone ( Pacifico Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2020
Sud Africa Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2016
Corea del Sud Accordo di libero commercio In vigore dal 2015
Saint Kitts e Nevis (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Santa Lucia (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Saint Vincent e Grenadine (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Suriname (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Svizzera Accordo In vigore dal 1973
Trinidad e Tobago (CARIFORUM) Accordo di partenariato economico Applicato provvisoriamente dal 2008
Tunisia Accordo di associazione In vigore dal 1998, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2015, fermi dal 2019
Tacchino Unione doganale In vigore dal 1995
Ucraina Accordo di libero scambio globale e approfondito
Accordo di associazione
Applicato in via provvisoria dal 2016
Regno Unito Accordo commerciale e di cooperazione In vigore dal 2021
Vietnam Accordo di libero commercio In vigore dal 2020
Zimbawe (ESA) Accordo di partenariato economico Applicato in via provvisoria dal 2012, i negoziati sulla modernizzazione sono iniziati nel 2019

*  Questa designazione non pregiudica le posizioni sullo status ed è in linea con l’UNSCR 1244 e il parere dell’ICJ sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo .

Accordi in corso di adozione o ratifica

In alcune circostanze i negoziati commerciali con un partner commerciale sono stati conclusi, ma non sono stati ancora firmati o ratificati. Ciò significa che sebbene i negoziati siano terminati, nessuna parte dell’accordo è ancora in vigore.

Paese (regione) Accordo in attesa Stato
Argentina  (Mercosur) Accordo di associazione Mercosur Trattative concluse a giugno 2019
Benin (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Brasile (Mercosur) Accordo di associazione Mercosur Trattative concluse a giugno 2019
Burkina Faso (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Burundi (EAC) Accordo di partenariato economico Non ha firmato o ratificato l’accordo
Capo Verde (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Gambia (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Guinea (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Guinea-Bisseau (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Haiti (CARIFORUM) Accordo commerciale preferenziale in corso di adozione/ratifica Non ha firmato o ratificato l’accordo
Kenia (EAC) Accordo di partenariato economico Firmato e ratificato, applicazione provvisoria quando tutti i paesi dell’EAC firmeranno e ratificheranno
Liberia (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Mali (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Mauritania (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Nuova Zelanda Accordo di libero commercio Negoziati conclusi nel giugno 200
Niger (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Nigeria (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Non ha firmato o ratificato l’accordo
Paraguay (Mercosur) Accordo di associazione Mercosur Trattative concluse a giugno 2019
Ruanda (EAC) Accordo di partenariato economico Applicazione provvisoria firmata quando tutti i paesi dell’EAC firmeranno e ratificheranno
Senegal (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Sierra Leone (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Tanzania (EAC) Accordo di partenariato economico Non ha firmato o ratificato l’accordo
Togo (Africa occidentale) Accordo di partenariato economico Firmato, in attesa della firma di tutte le parti
Uganda (EAC) Accordo di partenariato economico Non ha firmato o ratificato l’accordo
Uruguay   (Mercosur) Accordo di associazione Mercosur Trattative concluse a giugno 2019

Accordi in corso di negoziazione

L’UE ha in essere accordi commerciali con questi paesi/regioni, ma entrambe le parti stanno negoziando un aggiornamento.

Paese (regione) Nuovo accordo in fase di negoziazione Stato
Australia Accordo australiano Trattative avviate nel 2018
Cina Accordo sugli investimenti UE-Cina Trattative avviate nel 2013
India Accordo di libero scambio, Accordo sulla protezione degli investimenti e Accordo sulle indicazioni geografiche I negoziati sono iniziati nel 2007. Si sono interrotti nel 2013, prima di riprendere nel 2022.
Indonesia Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 2016
Filippine Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 2015

Accordi in attesa

Paese (regione) Accordo Stato
Bahrein (CCG) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Repubblica Centrafricana (Africa Centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Ciad (Africa centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Congo (Africa centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Gibuti (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Guinea Equatoriale (Africa Centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Etiopia (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Gabon (Africa Centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
India Accordo di libero commercio
Kuwait (CCG) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Malawi (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Malaysia Accordo di libero commercio I negoziati sono iniziati nel 2010, interrotti dal 2012
Birmania Accordo sulla protezione degli investimenti Trattative avviate nel 2015
Oman (CCG) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Qatar (CCG) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Repubblica Democratica del Congo (Africa centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
São Tomé e Principe (Africa centrale) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2003, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Arabia Saudita (CCG) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Somalia (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Sudan (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011
Tailandia Accordo di libero commercio I negoziati sono iniziati nel 2013, nessun negoziato programmato dal 2014
Emirati Arabi Uniti (GCC) Accordo di libero commercio Trattative avviate nel 1990, sospese dal 2008
Zambia (ESA) Accordo di partenariato economico I negoziati sono iniziati nel 2004, sospesi fino a nuovo avviso nel 2011

Accordo sull’area di libero scambio araba – Greater Arab Free Trade Area Agreement (GAFTA)

La Lega Araba ha una lunga storia nel tentativo di promuovere il commercio e la cooperazione economica tra i suoi stati membri, con diverse iniziative prese negli anni ’50 e ’60.

Nel 1981 fu firmato un accordo per facilitare e promuovere il commercio interarabo, ma con scarso effetto.

Nel febbraio 1997, la Lega ha deciso di creare entro il 2008 un’Area araba di libero scambio, nota anche come Grande area araba di libero scambio o Area panaraba di libero scambio. Ciò sarebbe stato ottenuto attraverso una riduzione del 10% delle tasse doganali ogni anno nonché la graduale eliminazione delle barriere commerciali. Diciotto dei 22 Stati della Lega araba hanno sottoscritto questo accordo, entrato in vigore il 1° gennaio 1998.

Nel marzo 2001 è stato deciso di accelerare il processo di liberalizzazione e il 1° gennaio 2005 è stata applicata l’eliminazione della maggior parte delle tariffe tra i membri del Greater Arab Free Trade Area Agreement (GAFTA).

I 18 stati membri del Greater Arab Free Trade Area Agreement (GAFTA) sono: Algeria, Bahrein, Egitto, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Oman, Palestina, Qatar, Arabia Saudita, Sudan, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. Altri sono in procinto di aderire.

La tariffa doganale

La tariffa doganale

Per poter raccogliere tutte le informazioni utili a comprendere quali siano gli obblighi dell’impresa connessi al commercio di un prodotto, è indispensabile conoscerne la cosiddetta Tariffa doganale, ossia il relativo codice numerico identificativo.

La Tariffa doganale è una raccolta, per settori merceologici, di posizioni contraddistinte da un codice (voce doganale) e da una relativa descrizione (designazione), corrispondenti alle merci oggetto di scambi internazionali.
La tariffa doganale è indispensabile per individuare il dazio che dovrà essere corrisposto alle autorità competenti per lo sdoganamento della merce (si veda il paragrafo 3.4).

La convenzione internazionale attualmente vigente, ha introdotto un sistema di codificazione e di designazione delle merci denominato sistema armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System, o semplicemente Harmonized System, abbreviato in HS). Tale sistema è strutturato in 21 sezioni merceologiche, suddivise in 99 capitoli, a loro volta suddivisi in voci e sottovoci, queste ultime identificate con un codice a 6 cifre

L’armonizzazione è gestita dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (World Customs Organization, WCO), un’organizzazione a carattere sovranazionale con oltre 170 stati membri e sede a Bruxelles in Belgio.

La tariffa doganale comunitaria

A livello UE, le 6 cifre del sistema armonizzato (SA) sono state integrate con altre suddivisioni, in funzione delle quali si parla di:

  • tariffa esterna comune (cosiddetta nomenclatura combinata – NC): si compone di circa 9500 voci, ciascuna di esse contraddistinta da un codice numerico a 8 cifre (le prime 6, rappresentano i codici SA e le restanti 2, le sottovoci NC). Accanto ad ogni voce, la NC indica il dazio autonomo (e cioè deciso in via autonoma dalla UE) e il dazio convenzionale (e cioè derivante dagli accordi internazionali stipulati dalla UE). Serve per le bollette di esportazione e i modelli Intrastat (sia per cessioni intracomunitarie, sia per acquisti intracomunitari).
  • tariffa integrata comunitaria (TARIC): si compone di circa 13.000 voci, ciascuna di esse contraddistinta da un codice numerico di 10 cifre (le ulteriori 2 cifre, rispetto alla NC, identificano gli eventuali dazi preferenziali e le altre misure specifiche previste per le singole voci. Per le operazioni di importazione, infatti, il codice numerico della merce da indicare è a 10 cifre. Si utilizza per le bollette di importazione.

La tariffa nazionale d’uso

È costituita da 14 cifre ed è così composta:
– 6 cifre SA + 2 cifre NC + 2 cifre TARIC + ulteriori 4 cifre (le prime due destinate alla fiscalità comunitaria, Iva e accise, e le altre ad ulteriori informazioni specifiche concernenti le singole voci (ad esempio: dazi antidumping, prezzi di riferimento per i vini, prodotti della flora e della fauna in via di estinzione, beni di interesse artistico e culturale, ecc.).

La tariffa nazionale d’uso è il manuale operativo degli spedizionieri doganali ed è contenuta nella banca dati dell’Agenzia delle Dogane Aida (Automazione Integrata Dogane Accise):
https://aidaonline7.agenziadoganemonopoli.gov.it/nsitaricinternet/index.html

In caso di dubbi relativi alla corretta classificazione delle merci, è possibile ottenere il parere ufficiale dell’autorità doganale presentando una richiesta scritta sull’apposito formulario compilabile anche sul sito dell’Agenzia contenente la descrizione dettagliata della merce e la sua classificazione ipotizzata: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/modulistica

La domanda di ITV deve essere inviata tramite il servizio postale con raccomandata A/R o con posta elettronica certificata (PEC) (dogane@pce.agenziadogane.it), all’Agenzia delle dogane e dei monopoli – Ufficio Tariffa doganale, dazi e regimi dei prodotti agricoli, presso la Direzione Centrale Legislazione e Procedure Doganali, sito in via Mario Carucci, 71 00143 Roma. La medesima dovrà anche essere trasmessa, per conoscenza, all’Ufficio delle dogane dove territorialmente insiste la sede legale della ditta

Clausole di trasporto nel commecio internazionale

Per regolamentare gli scambi fra Paesi diversi, la Camera di Commercio Internazionale (International Chamber of Commerce (ICC)) ha elaborato clausole di trasporto (Incoterms) che individuano le posizioni di rischio e di costo dei contraenti, ossia i limiti in cui i rischi e costi di spedizionetrasporto e di dogana sono a carico del venditore o del compratore.

Le regole sono state sviluppate e mantenute da esperti e professionisti riuniti dall’ICC. Sono diventati lo standard nell’impostazione delle regole commerciali internazionali. I termini commerciali aiutano i commercianti a evitare costosi malintesi chiarendo i compiti, i costi e i rischi connessi alla consegna delle merci dai venditori agli acquirenti. Le regole Incoterms® sono riconosciute dalla United Nations Commission on International Trade Law (UNCITRAL)  come lo standard globale per l’interpretazione dei termini più comuni nel commercio estero.

Elenco delle clausole, con la denominazione internazionale ed il relativo codice:

  • Costo e nolo: Il venditore sostiene le spese di trasporto della merce fino al porto di destinazione mentre il compratore si assume i rischi di perdita o di danni dal momento in cui la merce è stata consegnata a bordo della nave. Lo sdoganamento della merce all’esportazione è a carico del venditore. Denominazione: “cost and freight” (codice CFR)
  • Costo, assicurazione e nolo: E’ previsto per il venditore l’obbligo di fornire un’assicurazione marittima contro il rischio del compratore di perdita o di danni alla merce durante il trasporto. Lo sdoganamento della merce all’esportazione è a carico del venditore. Denominazione: “cost, insurance and freight” (codice CIF)
  • Ex ship: Gli obblighi del venditore terminano quando mette la merce a disposizione del compratore a bordo della nave nel porto di destinazione. Lo sdoganamento della merce all’esportazione è a carico del compratore. Tutte le spese sono sopportate dal venditore unitamente ai rischi di trasporto merce fino al porto di destinazione. Denominazione: “delivered ex ship” (codice DES)
  • Franco a bordo: Gli obblighi del venditore terminano quando la merce ha superato la murata della nave nel porto di imbarco. Da quel momento il compratore inizia a sopportare le spese e i rischi di perdita o di danni alla merce. Lo sdoganamento merce all’esportazione è di competenza del venditore. Denominazione: “free on board” (codice FOB)
  • Franco fabbrica: Gli obblighi del venditore terminano quando la merce è messa a disposizione del compratore nei propri locali. Salvo patto contrario, il venditore non è tenuto né a caricare né sdoganare la merce. Per questo il compratore dovrà sostenere spese e rischi di trasporto merce dai locali del venditore fino alla destinazione desiderata. Denominazione: “ex works” (codice EXW)
  • Franco lungo bordo: Gli obblighi del venditore terminano con la consegna della merce nel sottobordo della nave. Da quel momento il compratore assume i rischi di perdita o di danni alla merce e deve sostenere le spese. Lo sdoganamento della merce all’esportazione è a carico del compratore. Denominazione: “free alongside ship” (codice FAS)
  • Franco magazzino compratore: Il venditore assume tutti i rischi e le spese fino alla consegna della merce nel magazzino del compratore.
  • Franco vettore: Gli obblighi del venditore terminano quando avviene la consegna della merce al vettore designato dal compratore nel luogo convenuto. Con il termine “vettore” si intende un soggetto incaricato a effettuare o fare effettuare un trasporto. Denominazione: “free carrier” (codice FCA)
  • Reso banchina: Gli obblighi del venditore terminano quando mette a disposizione del compratore la merce sulla banchina nel porto di destinazione. Il venditore sopporta i rischi e sostiene le spese compresi dazi, tasse e altri oneri concernenti la procedura di importazione derivanti dalla consegna delle merci. Denominazione: “delivered ex quay” (codice DEQ)
  • Reso frontiera: Gli obblighi del venditore terminano quando, dopo aver sdoganato la merce all’esportazione, la mette a disposizione del compratore nel luogo convenuto alla frontiera e comunque prima della frontiera doganale del paese confinante. Denominazione: “delivered at frontier” (codice DAF).
  • Reso non sdoganato: Il venditore mette a disposizione del compratore la merce nel luogo convenuto nel Paese di importazione sopportandone rischi e spese. Denominazione: è “delivered duty unpaid” (codice DDU).
  • Reso sdoganato: Il venditore mette a disposizione del compratore la merce nel luogo convenuto del Paese di importazione sopportandone rischi e spese, compresi i dazi, le tasse e ogni altro onere necessario a poter effettuare la merce sdoganata all’importazione. Denominazione: “delivered duty paid” (codice DDP).
  • Trasporto pagato fino a: Il venditore deve pagare il prezzo del trasporto della merce e qualsiasi altra spesa addizionale. La responsabilità per rischi e danni si trasferisce al compratore nel momento della consegna al vettore. Lo sdoganamento della merce all’esportazione è a carico del venditore. Denominazione: “carriage paid to” (codice CPT).
  • Trasporto e assicurazione pagati fino a: E’ previsto per il venditore l’obbligo di fornire un’assicurazione contro il rischio del compratore di perdita o di avaria delle merci. Il venditore paga il prezzo del trasporto della merce e qualsiasi altra spesa addizionale mentre la responsabilità per rischi e danni si trasferisce nel momento in cui la merce è stata consegnata al vettore. Lo sdoganamento è a carico del venditore. Denominazione: “carriage and insurance paid to” (codice CIP)