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Il CSS (Combustibile Solido Secondario)

Il CSS (Combustibile Solido Secondario) è un combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti.

Dal punto di vista normativo, il CSS (Combustibile Solido Secondario) è definito e disciplinato a livello nazionale dall’articolo 183 “Definizioni” lettera cc) del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale (Testo Unico Ambientale (TUA)(link a testo consolidato) : “combustibile solido secondario (CSS)”: il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359 e successive modifiche ed integrazioni; fatta salva l’applicazione dell’articolo 184-ter (Cessazione della qualifica di rifiuto) vedi: Materie Prime Secondarie (MPS) e Regime sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste (EoW))), il combustibile solido secondario, è classificato come rifiuto speciale”

Il terzo comma dell‘articolo 184 “Classificazine” del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale (Testo Unico Ambientale (TUA)(link a testo consolidato) definisce rifiuti speciali:

“3. Sono rifiuti speciali
a) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca;
b) i rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’articolo 184-bis (Sottoprodotto);
c) i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni industriali se diversi da quelli di cui al comma 2 (Sono rifiuti urbani i rifiuti di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter).));
d) i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni artigianali se diversi da quelli di cui al comma 2;
e) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività commerciali se diversi da quelli di cui al comma 2;
f) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività di servizio se diversi da quelli di cui al comma 2;
g) i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie;
h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie se diversi da quelli all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter);
i) i veicoli fuori uso.))

NORMA UNI-EN 15359

Dal punto di vista tecnico, il CSS (Combustibile Solido Secondario) viene disciplinato a livello europeo e nazionale da una serie di norme, tra le quali la UNI EN 15359:2011 “Combustibili Solidi Secondari – Classificazione e specifiche” che stabilisce un sistema di classificazione e uno schema per la definizione delle proprietà dei CSS.

DEFINIZIONE  CSS = combustibile solido ottenuto* da rifiuti non pericolosi preparato per essere avviato al recupero di energia in impianti di incenerimento o  coincenerimento, rispondente alle specifiche e alla classificazione della UNI EN 15359:2011

*NOTE: “Ottenuto” è inteso come lavorato, omogeneizzato e migliorato ad una qualità che può essere oggetto di accordi specifici tra produttore e utilizzatore

CLASSIFICAZIONE

La classificazione del CSS (Combustibile Solido Secondario)  è basata su tre parametri:

1. Potere Calorifico Inferiore (P.C.I.) – parametro economico che quantifica il contenuto energetico.
2. Contenuto di Cloro (Cl) – parametro tecnico di processo (incide sul livello di usura degli impianti) e di prodotto (nel caso del cemento dove esser inferiore allo 0.1%).
3. Contenuto di Mercurio, parametro ambientale unico metallo “non pesante” e quindi volatile.

Per ciascun parametro sono individuate cinque classi di valori (da 1 a 5 in ordine di qualità decrescente). Pertanto, ad ogni CSS (Combustibile Solido Secondario) viene attribuita una classe (tra le 125 possibili) individuata con una terna di numeri (un numero per ciascun parametro)

Oltre a effettuare la classificazione, il produttore del CSS (Combustibile Solido Secondario) deve indicare i valori di ulteriori parametri (perlopiù la concentrazione di metalli pesanti), i cui limiti non sono fissati nell’ambito della norma tecnica menzionata, bensì sulla base di accordi commerciali con l’acquirente del materiale.