La Commissione europea ha indetto, per valutare la necessità di un “ammodernamento” delle norme Iva rispetto all’era digitale, una consultazione pubblica a cui è possibile partecipare fino al 15 aprile 2022.
La consultazione è disponibile sul portale “Di’ la tua” della Commissione europea dove è possibile lasciare commenti e rispondere al questionario online.
La Commissione ha messo in calendario, per il terzo trimestre del 2022, una nuova direttiva che sarà orientata a introdurre nel sistema Iva europeo i vantaggi della tecnologia digitale sotto forma di maggiori semplificazioni per le imprese e sul fronte di una maggiore efficacia nel contrasto alle frodi.
Il piano d’azione della Commissione per una tassazione equa e semplice sottolinea la necessità di riflettere sul modo in cui le autorità fiscali possono utilizzare la tecnologia per combattere la frode fiscale e offrire vantaggi alle imprese e sul fatto che le attuali norme in materia di IVA siano adeguate all’attività imprenditoriale nell’era digitale.
Il piano d’azione annuncia un intervento sul fronte della digitalizzazione dei processi Iva, una proposta legislativa per il 2022 sull'”IVA nell’era digitale”, che riguarderà:
- gli obblighi di dichiarazione IVA e l’armonizzazione di forme di comunicazione dei dati da parte degli operatori sulle transazioni effettuate e/o l’introduzione futura della fatturazione elettronica obbligatoria per tutti gli Stati Ue;
- regole ad hoc per la cosiddetta “economia delle piattaforme”, ossia per le transazioni che si svolgono sui portali online; modalità di identificazione unica in tutta l’Ue per gli operatori Iva, attraverso un’estensione ulteriore degli sportelli unici Oss e Ioss entrati in vigore il 1° luglio 2021 (DIRETTIVA (UE) 2017/2455 DEL CONSIGLIO del 5 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni);
- la partita IVA unica nell’UE.
La Commissione aveva presentato nel luglio 2020 il PIANO D’AZIONE PER UNA FISCALITÀ EQUA E SEMPLICE A SOSTEGNO DELLA STRATEGIA DI RIPRESA , pacchetto di 25 azioni da realizzare entro il 2024. L’intervento sul fronte della digitalizzazione dei processi Iva era già previsto in vista di più obiettivi sul fronte della fiscalità europea:
- semplificazione degli adempimenti in capo agli operatori;
- estensione della cooperazione amministrativa all’economia delle piattaforme digitali (concretizzatosi nella direttiva DAC (Directive Administrative Cooperation) 7 (Direttiva 2021/514/UE recante modifiche alla direttiva 2011/16/UE che ha esteso alle piattaforme digitali lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale));
- revisione del Codice di condotta e dei parametri di valutazione delle giurisdizioni non cooperative.
La Commissione intende intervenire, con questo progetto specifico, sulle regole europee dell’Iva (direttiva n. 2006/112/Ue), introducendo elementi di novità frutto del progresso in campo digitale e tecnologico.
Il primo ambito di intervento è armonizzare, in modo da ridurre i costi di obblighi diversificati in capo alle imprese che operano in più Stati, le richieste, attualmente discipline in maniera differenziata nella Ue, nei confronti degli operatori, di comunicare all’amministrazione fiscale dati sulle proprie transazioni (digital reporting requirements).
I soggetti interessati sono chiamati a pronunciarsi:
- sull’efficacia degli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie per il contrasto alle frodi;
- sulla possibilità di introdurre a livello europeo l’obbligo di fatturazione elettronica, sia nelle transazioni tra imprese che in quelle verso privati;
- creazione di un sistema di registrazione Iva unico all’interno dell’Uecreazione di un sistema di registrazione Iva unico all’interno dell’Ue;
- sull’introduzione nella direttiva Iva di disposizioni specifiche per l’ “economia delle piattaforme digitali”, operazioni in cui interagiscono tre soggetti:
- il venditore/prestatore;
- il cliente;
- una piattaforma digitale su cui si svolge l’incontro tra domanda e offerta.
Nella consultazione, a proposito delle “piattaforme digitali” si legge:
“Le attuali norme sull’Iva non sono adeguate nei confronti delle sfide dell’economia di piattaforma ad esempio per garantire un’equa tassazione delle transazioni economiche sia online che tradizionali, e assicurare che gli Stati membri adottino un approccio uniforme all’applicazione delle norme sull’Iva per quanto riguarda il fornitore, la natura dei servizi, il luogo della prestazione e le dichiarazioni alla luce dei modelli di business differenti e in evoluzione”.
La consultazione, sulla creazione di un sistema di registrazione Iva unico all’interno dell’Ue, parte dalla considerazione che il sistema One Stop Shop (OSS) consente agli operatori aderenti di evitare di dover effettuare più registrazioni Iva nell’Ue per le transazioni transfrontaliere.
Un’opzione potrebbe essere estendere ulteriormente il One Stop Shop (OSS) o prevedere misure di semplificazione nelle vendite business to business (B2B) o intervenire sull’ Import One Stop Shop (IOSS), regime speciale per le vendite a distanza dei beni di modico valore importati da territori terzi o paesi terzi nell’Ue.