La Commissione europea – consultazione pubblica per aggiornare le norme Iva rispetto all’era digitale

Nell’ambito  di una nuova direttiva che la Commissione ha previsto di emanare entro il terzo trimestre del 2022,  orientata a introdurre nel sistema Iva europeo i vantaggi della tecnologia digitale sotto forma di maggiori semplificazioni per le imprese e sul fronte di una maggiore efficacia nel contrasto alle frodi, fino al prossimo 15 aprile è possibile partecipare alla consultazione pubblica che la Commissione europea ha indetto per valutare la necessità di un aggiornamento delle norme Iva rispetto all’era digitale.

Il piano d’azione della Commissione per una tassazione equa e semplice sottolinea la necessità di riflettere sul modo in cui le autorità fiscali possono utilizzare la tecnologia per combattere la frode fiscale e offrire vantaggi alle imprese.

Il piano d’azione annuncia una proposta legislativa per il 2022 sull'”IVA nell’era digitale”, che riguarderà:

  • gli obblighi di dichiarazione IVA e la fatturazione elettronica, armonizzazione di forme di comunicazione dei dati da parte degli operatori sulle transazioni effettuate e/o l’introduzione futura della fatturazione elettronica obbligatoria per tutti gli Stati Ue;
  • il trattamento dell’IVA per l’economia delle piattaforme, regole ad hoc per la cosiddetta “economia delle piattaforme”, ossia per le transazioni che si svolgono sui portali online;
  • la partita IVA unica nell’UE, modalità di identificazione unica in tutta l’Ue per gli operatori Iva, attraverso un’estensione ulteriore degli sportelli unici One-stop shop (OSS) e Import one-stop shop (IOSS) entrati in vigore il 1° luglio 2021 (vedi: Modifiche al regime IVA e-commerce indiretto in ambito B2C – Regimi OSS e IOSS).

Nel luglio 2020, in vista di più obiettivi sul fronte della fiscalità europea, dalla semplificazione degli adempimenti in capo agli operatori all’estensione della cooperazione amministrativa all’economia delle piattaforme digitali (poi concretizzatosi nella direttiva Dac 7 approvata nella primavera del 2021, vedi: L’evoluzione delle Directive Administrative Cooperation sullo scambio automatico di informazioni fiscali dalla DAC 1 alla DAC 7), fino alla revisione del Codice di condotta e dei parametri di valutazione delle giurisdizioni non cooperative,  la Commissione aveva presentato  una roadmap fiscale da realizzare entro il 2024 in 25 innovazioni che intervengono in diversi ambiti delle regole fiscali comunitarie, alcune per semplificare gli adempimenti e ridurre gli oneri amministrativi, altre per rendere più incisivo il contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva e alle frodi.

Con questo progetto specifico, la Commissione intende intervenire sulle regole europee dell’Iva date dalla direttiva n. 2006/112/Ue, introducendo alcuni elementi di novità frutto del progresso in campo digitale e tecnologico.

Esistendo attualmente discipline differenziate in Ue, una prospettiva è armonizzare, in modo da ridurre i costi di obblighi diversificati in capo alle imprese che operano in più Stati, i digital reporting requirements ( richieste, nei confronti degli operatori, di comunicare all’amministrazione fiscale dati sulle proprie transazioni).

Per il contrasto alle frodi, i soggetti interessati sono chiamati a pronunciarsi:

  • sull’efficacia degli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie
  • sulla possibilità di introdurre a livello europeo l’obbligo di fatturazione elettronica, sia nelle transazioni tra imprese che in quelle verso privati.