MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation)

MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation)

La Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sui mercati delle criptovalute e modifica della Direttiva (UE) 2019/1937 (Markets in Crypto-Assets Regulation – MiCA (The Markets in Crypto-Assets Regulation (MICA) is being brought in to complement anti-money laundering (AML) rules and enhance financial stability and investor protection in Europe)) è stata pubblicata dalla Commissione Europea il 24 settembre 2020.

Il MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation) fa parte di un pacchetto di misure in ambito comunitario, volte a consentire l’ulteriore sfruttamento, attenuando i rischi,  del potenziale della finanza digitale in termini di innovazione e concorrenza, .

Tale pacchetto di misure comprende anche:

Il MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation) stabilisce norme uniformi per quanto riguarda:

(a)gli obblighi di trasparenza e informativa per l’emissione e l’ammissione alla negoziazione di cripto-attività;

(b)l’autorizzazione e la vigilanza dei fornitori di servizi per le cripto-attività, degli emittenti di token collegati ad attività e degli emittenti di token di moneta elettronica;

(c)la gestione, l’organizzazione e la governance degli emittenti di token collegati ad attività, degli emittenti di token di moneta elettronica e dei fornitori di servizi per le cripto-attività;

(d)le disposizioni a tutela dei consumatori per quanto riguarda l’emissione, la negoziazione, lo scambio e la custodia delle cripto-attività;

(e)le misure volte a prevenire gli abusi di mercato per garantire l’integrità dei mercati delle cripto-attività.

La normativa non si applicherà alle cripto-attività che rientrano nella definizione di strumenti finanziari, moneta elettronica, depositi o cartolarizzazioni ai sensi della normativa europea già esistente.

Le criptovalute già definite come strumenti finanziari o moneta elettronica (moneta elettronica) ai sensi

della Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID) (La direttiva MiFID o Markets in financial instruments directive (2004/39/EC) ha disciplinato dal 31 gennaio 2007 al 2 gennaio 2018 i mercati finanziari dell’Unione europea. Dal 3 gennaio 2018 è entrata in vigore in tutta l’Unione la nuova direttiva MiFID II (2014/65/EU) che, insieme alla MiFIR o Markets in financial instruments regulation (regolamento EU n. 600/2014) ha preso il posto delle precedente regolamentazione europea) e

della Direttiva sulla moneta elettronica (EMoney Directive or the electronic money directive (EMD))

non rientrano nell’ambito del MiCA.

MiCA NON si applicherà alle criptovalute che si qualificano come:

Il MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation) istituisce un duplice regime regolamentare:

  • il primo è relativo alle cripto-attività diverse dai token collegati ad attività e dai token di moneta elettronica (e dunque, essenzialmente, ai cd. utility token);
  • il secondo è relativo ai
    • ai token collegati ad attività (asset-referenced token – “ART”) e
    • ai token di moneta elettronica (e-money token – “EMT”).

Il punto 5 dell’art. 3 (Definizioni) definisce “utility token“: un tipo di cripto-attività destinato a fornire l’accesso digitale a un bene o a un servizio, disponibile mediante DLT (tecnologia di registro distribuito), e che è accettato solo dall’emittente di tale token;

Con riferimento agli utility token, il MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation) prevede che l’offerente sia soggetto a talune regole organizzative, di condotta e di disclosure, tra le quali:

  1.  la costituzione in forma di persona giuridica;
  2. la redazione di un white paper;
  3.  a notifica all’autorità nazionale competente del white paper e la sua pubblicazione;
  4. il rispetto degli obblighi di condotta di cui all’art. 13 del MiCAR;
  5. l’effettuazione delle comunicazioni di marketingsecondo i requisiti di cui all’art. 6 del MiCAR.

Il MiCAR definisce

  • token collegati ad attività (asset-referenced token – “ART”): un tipo di cripto-attività che intende mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di diverse monete fiduciarie aventi corso legale, di una o più merci o di una o più cripto-attività, oppure di una combinazione di tali attività;
  • token di moneta elettronica (e-money token – “EMT”): un tipo di cripto-attività il cui scopo principale è quello di essere utilizzato come mezzo di scambio e che mira a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una moneta fiduciaria avente corso legale.

Gli emittenti di tali tipologie di token sono soggetti a requisiti più stringenti rispetto agli emittenti di utility token.

Con riferimento agli ART (asset-referenced token), il MiCAR ( The Markets in Crypto-Assets Regulation) prevede che gli emittenti:

(i) siano autorizzati dall’autorità competente dello Stato membro di origine;

(ii) detengano una riserva di attività, separate dalle attività proprie, al fine di stabilizzare il valore degli ART (asset-referenced token);

(iii) pubblichino un white paper contente informazioni relative, tra l’altro, alla governance dell’emittente, alle modalità di custodia delle attività di riserva e sulla procedura di trattamento dei reclami;

(iv) siano soggetti ai dispositivi di governance di cui all’art. 30 del MiCAR;

(v) dispongano in ogni momento di fondi propri pari almeno al valore più elevato tra (x) €350.000 e (y) il 2% dell’importo medio delle attività di riserva.

Con riferimento agli emittenti di EMT (e-money token), il MiCAR prevede che essi:

(i) siano autorizzati come enti creditizi o istituti di moneta elettronica;

(ii) emettano EMT (e-money token) al valore nominale e al momento del ricevimento dei fondi;

(iii) non concedano interessi o benefici legati alla durata del periodo di detenzione degli EMT (e-money token);

(iv) pubblichino un white paper che includa, tra l’altro, una descrizione del diritto di rimborso al valore nominale degli EMT (e-money token) e delle modalità per l’esercizio di tale diritto;

(v) investano i fondi ricevuti a fronte dell’emissione di EMT (e-money token) in attività sicure, a basso rischio e denominate nella valuta di riferimento dell’EMT (e-money token);

La vigilanza degli emittenti di ART (asset-referenced token) e EMT (e-money token) è affidata alle autorità nazionali competenti, le quali devono disporre di adeguati poteri di vigilanza e indagine in conformità con il diritto nazionale.

In aggiunta a tali categorie di emittenti, il MiCAR individua requisiti aggiuntivi per gli emittenti di

  • token collegati ad attività (asset-referenced token – “ART”) significativi (significant asset-referenced tokens – “SART”) e
  • token di moneta elettronica (e-money token – “EMT”) significativi (significant e-money tokens – “SEMT”).

La qualifica di SART (significant asset-referenced tokens)  e SEMT (significant e-money tokens) è attribuita sulla base di criteri essenzialmente dimensionali, riferibili

  • alle dimensioni della clientela,
  • al valore dei token,
  • al numero e al valore delle operazioni in token,
  • alla rilevanza delle attività transfrontaliere degli emittenti
  • all’interconnessione con il sistema finanziario.

La classificazione come SART (significant asset-referenced tokens)  SEMT (significant e-money tokens) può avvenire

  • su iniziativa dell’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority – “EBA”)
  • su richiesta dell’emittente.

La classificazione come SART (significant asset-referenced tokens)  SEMT (significant e-money tokens) comporta, in capo agli emittenti, l’applicazione di requisiti ulteriori rispetto a quelli applicabili agli emittenti di ART (asset-referenced token) e EMT (e-money token).